Pubblicazioni
“Ricorrere al gergo psichiatrico è già l’inizio di un equivoco”
Giorgio Antonucci in un’intervista
L’allegra medicina
L’ultimo Libro di Claude Jolidon
I nostri pensieri e le nostre parole creano la nostra realtà. Questo concetto, ben noto a tanti filosofi, è alla base delle riflessioni contenute in questo libro. L’autore lo applica al mondo della psichiatria e delle discipline affini, mondo che conosce molto bene: ne fa parte da più di trent’anni.
Dal libro emerge una pungente e lucida critica alla psichiatria e alla sua propensione a presentare come “verità scientifiche” quelle che in definitiva non sono altro che mere metafore, prese però alla lettera. Il libro sottopone ad esame critico ed analizza, sotto vari aspetti, le teorie e le diagnosi della psichiatria, come anche le strane prassi del “mondo psi”. Illustra con numerosi esempi la natura essenzialmente metaforica di queste “speciali conoscenze”.
Dimostra anche le nefaste conseguenze dell’uso sempre più allargato e condiviso di questo linguaggio metaforico preso alla lettera, nella letteratura specialistica, nella stampa scritta, nei mezzi di comunicazione audiovisiva, e nei discorsi quotidiani della gente comune. Mette in evidenza come l’uso di questo linguaggio viene a creare nella popolazione un vero e proprio stato ipnotico con i relativi pensieri, che creano e mantengono nel tempo quel fenomeno moderno chiamato “psichiatria”. Il libro inizia con la narrazione di una fiaba di Hans-Christian Andersen, “Il vestito nuovo dell’Imperatore”.
Illustrando a meraviglia come si può creare una realtà alternativa e virtuale usando il linguaggio, questa fiaba dà il la all’intero libro, e ne costituisce il filo conduttore implicito. In fondo, il libro non è altro che un vasto e vibrante invito fatto al lettore di aprire gli occhi e di osare pensare con la propria testa. Di disintossicarsi dalle suggestioni comunemente e ciecamente accettate sul tema della psichiatria quale parte “riconosciuta” della scienza medica.
Si potrebbe senz’altro pensare che un saggio che tratta di un tema così importante e serio corre il rischio di risultar noioso, oppure difficilmente comprensibile perché destinato ad un pubblico di esperti. L’intento dell’autore è stato, al contrario, di produrre un testo il più possibile scevro da gerghi tecnici, comprensibile da tutti.
Da alcuni lettori è stato riferito che hanno letto il libro addirittura divertendosi: l’autore ha in effetti scelto di condurre il testo con un certo ritmo, e di usare un tono a momenti sarcastico, quasi umoristico. Questi lettori dicono in sostanza che il libro è di piacevole lettura.